sabato 24 febbraio 2018

Elezioni Politiche 2018: tra 8 giorni al voto, ecco una guida completa per andare alle urne


Per il rinnovo del Parlamento italiano: 630 deputati e 315 senatori.
Per esprimere il voto occorre presentarsi al seggio con la tessera elettorale che abbia ancora un posto disponibile sul quale apporre il timbro e un documento di riconoscimento valido.

Come si vota, cosa non si deve fare, chi viene eletto, i collegi e alcuni dati della nostra provincia alle prossime elezioni Politiche. Domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23, si va alle urne per il rinnovo del Parlamento italiano: 630 deputati e 315 senatori.
Per esprimere il voto occorre presentarsi al seggio con la tessera elettorale che abbia ancora un posto disponibile sul quale apporre il timbro e un documento di riconoscimento valido.
A chi ha compiuto 18 anni verrà consegnata la scheda rosa per la Camera, quanti hanno superato i 25 anni riceveranno la scheda rosa per la Camera e quella gialla per il Senato.
La scheda è divisa in rettangoli: nella parte superiore di ogni rettangolo è riportato il nome e il cognome del candidato all’uninominale-maggioritario; nella parte inferiore il simbolo della lista o, in caso di coalizione, i simboli delle liste che lo appoggiano con, accanto, i numeri da 1 a 4 con i quattro nomi dei candidati al plurinominale-proporzionale indicati secondo l’ordine deciso dalle stesse liste.
Le modalità di voto sono uguali per entrambi i rami del Parlamento.

CASO 1:

l’elettore può tracciare una croce nel rettangolo sopra in cui è riportato il nome del candidato all’uninominale-maggioritario. In questo caso il voto va allo stesso candidato dell’uninominale e alla lista che lo sostiene, riportata nel rettangolo sotto, per il proporzionale. Se nel rettangolo sotto sono presenti più liste che appoggiano il candidato all’uninominale-maggioritario il voto viene distribuito in modo proporzionale alle stesse liste sulla base dei voti ottenuti da ciascuna nel collegio.

CASO 2:

l’elettore può tracciare una croce sul rettangolo di una sola lista riportata sotto il nome del candidato all’uninominale-maggioritario. In questo caso il voto va al candidato dell’uninominale e alla stessa lista nel proporzionale.

CASO 3:

l’elettore può tracciare una croce sul rettangolo del candidato all’uninominale-maggioritario e sul rettangolo di una sola lista collegata e riportata sotto. In questo caso il voto va sia al candidato dell’uninominale che alla lista scelta nel proporzionale.


COSA NON SI DEVE FARE


CASO 1:

non è previsto il voto disgiunto. In pratica non si può tracciare una croce sul rettangolo del nome di un candidato all’uninominale-maggioritario e una croce su una lista che non lo sostiene e quindi non è riportata sotto il suo nome.

CASO 2:

non è previsto il voto di preferenza per i quattro nomi riportati accanto alla lista o alle liste inserite sotto il candidato all’uninominale-maggioritario. Quindi non si deve tracciare la croce su uno di essi. 

CHI VIENE ELETTO

Nel collegio uninominale-maggioritario il candidato che ottiene più voti, come avviene per l’elezione dei sindaci e dei presidenti delle regioni.
Nel collegio plurinominale-proporzionale i candidati seguendo l’ordine da 1 a 4 in base ai voti ottenuti dalla lista. In questo caso, però, per ottenere rappresentanti la lista deve superare lo sbarramento del 3% a livello nazionale.

Elezioni_Politiche_2018_Scheda_Camera.pdf

Elezioni_Politiche 2008_scheda_Senato.pdf




venerdì 12 gennaio 2018

SANNICOLA: Continua l’emergenza idrica

Continua l’emergenza idrica con molti cittadini che stanno soffrendo enormemente la riduzione dell’erogazione di acqua al rubinetto. 
È insopportabile questo modo di fare da parte di Aqp e ancor più vergognosa è l’inerzia del Presidente Emiliano su questa problematica. 
Denuncerò con forza quanto sta avvenendo in Consiglio Regionale cercando di svegliare dal suo torpore il Governatore e la sua maggioranza che da tempo ha dimenticato i bisogni primari dei pugliesi.